|
|
Ci sono vari fattori che determinano la gravita del colpo di frusta quali: forza d’impatto, posizione della testa e delle mani nel momento dell’impatto, consapevolezza dell’incidente che sta per avvenire, posizionamento corretto del poggiatesta, se l’airbag ha funzionato, condizioni cliniche del collo antecedenti al trauma. I sintomi in genere non si hanno nell’immediato dopo il trauma, al punto che il paziente rifiuta il trattamento medico; dopo qualche ora si incomincia a percepire rigidità del collo e qualche dolore ed il giorno dopo l’edema è evidente così come i dolori e la rigidità. Oltre al dolore cervicale possono manifestarsi altri sintomi quali: brachialgia, limitazione dei movimenti del collo, cefalea, irritabilità e parestesie. Ci possono essere ancora altre problematiche che compaiono più tardi, circa 3 settimane dopo l’evento traumatico, che avvengono a causa del coinvolgimento del Sistema Nervoso Simpatico: squilibri vascolari, disfagia, nausea, vomito, affaticamento, vertigini, sbandamenti, dolori lombari, insonnia e seri problemi emotivi e psicologici.
Il trattamento Osteopatico è eccellente per curare il colpo di frusta sia in fase acuta che cronica e sarà sempre diverso per ogni paziente così come lo sarà la sua durata. Nella fase acuta, che è caratterizzata da una forte contrazione muscolare con imitazione di movimento, i tessuti si presentano spesso edematosi e caldi ed occasionalmente delle ecchimosi sono presenti con dolore limitato al collo. In questa fase è bene fare un trattamento Osteopatico nel più breve tempo possibile dopo che il paziente è stato stabilizzato, lo scopo è quello di minimizzare l’edema, le reazioni tessutali, ripristinare la circolazione; si useranno prevalentemente delle tecniche miofasciali, estremamente delicate ed indirizzate soprattutto nelle aree adiacenti al trauma.
In fase cronica, da una settimana ad un mese dal trauma, l’infiammazione acuta è regredita ma la tensione dei tessuti permane, l’arco di movimento è migliorato, il dolore è sempre presente ma si è fatto più sordo, incominciano i sintomi del Sistema Nervoso Simpatico; si possono impiegare tecniche più forti, mantenendo ancora le tecniche precedenti, ed iniziare a lavorare in maniera globale in modo da scaricare completamente il trauma su tutto il corpo e liberare così ogni tensione residua.
Particolare attenzione deve essere data al sacro ed al meccanismo cranio-sacrale che in genere viene ad essere perturbato: è la denominazione di un sistema fisiologico del nostro corpo che prende nome dalle ossa che, insieme alle vertebre, circondano il sistema nervoso. Il cervello e il midollo spinale sono ricoperti da membrane protettive che formano intorno ad essi una sorta di involucro unico, nel quale circola il liquido cerebrospinale. Questo liquido viene prodotto e riassorbito all’interno della scatola cranica creando un ritmo (ritmo Cranio Sacrale), che si propaga in tutto il corpo come un movimento leggerissimo, sia in corrispondenza delle varie ossa del cranio e lungo tutta la colonna vertebrale fino all’osso sacro, sia nelle parti periferiche del corpo attraverso la fascia connettivale.
|