La metodica della coppettazione ha origini antichissime e non appartiene solo alla Medicina Tradizionale Cinese (MTC), ma ha una diffusione pressoché ubiquitaria, cioè fa parte della medicina popolare universale, come ad esempio si fa risalire agli antichi Egizi sulla base di testimonianze scritte sul Papiro di Erbers (1550 a. c.) considerato il più antico testo di medicina, in cui il trattamento con le ventose è quello di eliminare le sostanze estranee dall’organismo.
L’aspirazione creata dalla coppettazione muove i liquidi stagnanti in superficie, favorisce la rimozione di patogeni tossici promuovendo nel sangue un ricambio ossigenato, agisce in profondità risolvendo le infiammazioni, sedando il sistema nervoso, rilassando i muscoli ed il tessuto connettivo, sciogliendo le aderenze e dissolvendo le cicatrici.
Spesso questa metodica viene identificata come un trattamento rilassante e piacevole che lascerà dei segni della Coppettazione che possono rimanere per diversi giorni: sono dei “segnali” che fanno parte di un processo di stimolazione dell’organismo, indicano che il trattamento ha avuto successo nel mobilizzare i fluidi e il Qi (energia). La suzione provocata dall’aspirazione indotta con la coppetta, porta in superficie tossine presenti nei tessuti più profondi del corpo insieme a cellule morte e linfa; qui vengono metabolizzate dai processi naturali dell’organismo avendo poi un ricambio ematico, nuove cellule, maggiore apporto di ossigeno e sostanze nutritive che sostituiscono quelle precedenti.