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Colpo di frusta: come avviene, per esempio, in un tamponamento automobilistico.
Artrosi cervicale: un lento processo degenerativo delle strutture ossee della colonna vertebrale (causato da scarsa attività fisica, traumi, scorrette posizioni lavorative)
Malattia di Ménière: secondaria ad un aumento abnorme del liquido ("endolinfa") situato dentro le strutture del "labirinto membranoso" dell’orecchio interno; la sintomatologia è caratterizzata da vertigini, diminuzione dell'udito e ronzio auricolare (acufeni). Le crisi di vertigini sono molto intense ed è possibile arrivare alla perdita totale dell'udito, mentre alla stadio iniziale il calo uditivo si ha solo in corrispondenza delle crisi.
Labirintiti: Processo infiammatorio batterico o virale del labirinto membranoso (organo principale dell’equilibrio).
Sindromi ansiose: stress, strapazzi fisici, tensioni psicologiche, stati ansiosi, sono tutte cause non rare di vertigine. Molto spesso i soggetti ansiosi sperimentano una sensazione di capogiro, soprattutto in certe situazioni, che innesca la paura di perdere i sensi, la quale, a sua volta, incrementa il senso di vertigine a causa dell'involontaria iperventilazione polmonare. E' una condizione classica che porta ai cosiddetti attacchi di panico.
Canalolitiasi: è causata dal distacco degli otoliti da un piccolo ed importantissimo organo dell'equilibrio definito utricolo. Questo organo ci permette, insieme ad un altro definito sacculo, di percepire le accelerazioni gravitarie (es.: l'automobile che procede in avanti o in retromarcia, l'ascensore che sale). Sono gli otoliti che facendo pressione su questo organo permettono di generare le informazioni necessarie al cervello.
Neurite vestibolare: E' una rara infiammazione acuta del nervo vestibolare che determina improvvisamente la comparsa di vertigini rotatorie, presenti anche senza muoversi, della durata maggiore di 24 ore con sintomi neurovegetativi associati (nausea, vomito, sudarozione). Di solito non si associa sintomatologia uditiva (acufeni, ipoacusia, ovattamento auricolare): questo lo contraddistingue dalla nevrite cocleovestibolare (coinvolgimento anche dell'udito) o dall'ipoacusia improvvisa che invede determina solo i sintomi uditivi senza vertigine.
In osteopatia tutti i movimenti del collo (tranne l'estensione che arriva fino a C5-C6) implicano una mobilizzazione vertebrale fino a D4; ciò significa che le forze antigravitarie che permettono l'orizzontalità dello sguardo e l'equilibrio della testa sul collo arrivano a questo livello ed è quindi importante, nel corso del trattamento osteopatico, ripristinarne una corretta mobilità. Per quanto concerne i muscoli nucali esiste una simmetria fra loro e i muscoli oculomotori dato che la loro disposizione anatomica è la stessa. Tra questi due gruppi muscolari esiste altresì una interrelazione funzionale: ogni stimolo visivo che sollecita la nostra attenzione indirizza il nostro sguardo per il tramite di due azioni muscolari:
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l'azione della muscolatura estrinseca dell'occhio (muscolo retto superiore, inferiore, mediale e laterale e muscolo obliquo superiore ed inferiore) che dirige l'occhio.
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L'azione dei muscoli nucali (muscolo grande retto posteriore, piccolo retto posteriore, grande obliquo e piccolo obliquo) che dirige la testa.
E' evidente che i movimenti della testa e degli occhi devono essere coordinati da una azione armonica. Un'ipermobilità del rachide cervicale superiore, che dirige il movimento della testa in modo troppo rapido ed ampio, spezza questa relazione armonica creando turbe interferenziali nel meccanismo di adattamento posturale e facilitando l'insorgenza di sindromi vertiginose acute. Si ricorda inoltre che la parte anteriore del cranio è condizionata dalla relazione armonica esistente tra mandibola sospesa al temporale (ATM), colonna cervicale, osso ioide, e sistema muscolare connesso; un’alterazione dell’occlusione, quindi, deve essere presa in considerazione. |